Piccole cose

Piccole cose. Piccoli gesti.
Gesti apparentemente insignificanti, che a noi costano poco o nulla ma che possono essere davvero importanti per chi li riceve.

È lunedì mattina e, come sempre, controllo la cassetta della posta: vuoi mai che la Signora Adami dell’altra scala ci abbia infilato qualche bolletta a me destinata, bolletta che il Postino ha per sbaglio recapitato a lei…

…e infatti vedo qualcosa, dietro la plastica che chiude il mio vano. Apro e prendo il foglietto bianco, strappato da un foglio più grande e guardo la scritta tracciata con un evidenziatore azzurro: “Sei stupenda/o”. Una serie di cuoricini azzurri fa da contorno alle parole.

Quale mano ha tracciato un simile messaggio?

Mi diverto a costruire tutta una storia: si tratta forse di un bambino o di una bambina, di una persona che ha voluto “dare un messaggio positivo” a chiunque avesse aperto la cassetta e ricevuto il messaggio.

Grazie, Amica o Amico, grazie per questo piccolo gesto: mi hai regalato un sorriso!, mi hai reso più leggero un lunedì mattina, che si annunciava carico di tensioni!

Un altro “piccolo gesto insignificante” me lo descrive invece una mia Paziente.
Lo riporto con le sue parole:
-Mi trovavo alla cassa di un piccolo supermercato. Davanti a me c’erano, nell’ordine, un signore anziano, tre ragazzini e una signora che avevo visto aggirarsi tra le corsie…

I ragazzini avevano un’età di 9-10 anni: li avevo già notati vicino al frigorifero delle bevande fresche dove, dopo aver guardato i cartellini dei prezzi, avevano tirato fuori dalle tasche tutte le loro monete e monetine, riuscendo, alla fine, a raggiungere la cifra richiesta.
Mi avevano fatto tanta tenerezza.
La signora davanti a loro ha chiesto alla cassiera di “passare” e di mettere sul suo conto anche le tre bibite… ne è seguito uno scambio di battute, con i ragazzini che, sbalorditi, non volevano farsi offrire da bere… alla fine, la signora ha tagliato corto dicendo: “Ragazzi, poche storie: non vi conosco e non interessa conoscere i vostri nomi, ma potreste essere i miei nipotini, quindi, accettate queste bibite, per favore…”.

La commessa ha messo nel conto della signora le tre lattine – ben 2 euro e 50 centesimi! – e i ragazzini sono schizzati via, allegrissimi, con le loro bevande. La donna ha guardato la cassiera e ha mormorato: “Domani, magari, si ricorderanno che anche gli adulti possono essere capaci di un gesto carino e disinteressato…”

Carissime Amiche e carissimi Amici, che dire? Sembrano racconti degni di “Brodo caldo per l’anima”, ma ve lo assicuro: sono assolutamente reali.

Piccole cose, che rendono più leggere le nostre giornate.

Gesti apparentemente di poco conto, ma preziosi per chi li compie e per chi li riceve.

Ecco qui la scannerizzazione del biglietto che ho trovato nella mia cassetta:

Messaggio anonimo-Sei stupenda-o

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