Piantaggine: dalla Fiaba all’utilizzo pratico

La Fiaba

C‘era una volta un bellissimo castello, bellissimo, fornito di ogni comodità, ma colpito da una maledizione: gli abitanti non potevano allontanarsene. Mai.

Nel castello vivevano una Principessa e la sua Damigella. Brave, buone e gentili, accoglievano i viandanti, offrivano loro il ristoro d’un pasto caldo e, con una lacrima, li guardavano ripartire.

La Principessa era alta alta, snella come un giunco e bellissima, mentre la sua Damigella, altrettanto graziosa e simpatica, era più bassa e un po’ più cicciottina.
Un giorno, arrivò al castello un avvenente Cavaliere, che, come gli altri viandanti, fu invitato a rifocillarsi.

Dopo la cena, il Cavaliere invitò la Principessa a danzare con lui…

 

                                                                                                                          … e i due  ballarono e ballarono e ballarono. Per tutta la notte.

Al sorgere del sole, il Cavaliere disse alla Principessa che sarebbe andato dal Re suo padre per chiedere la sua mano: prese congedo, risalì sul suo cavallo e partì in direzione del lontano Paese in cui abitava il Re.

 La Principessa e la Damigella decisero di attendere il suo ritorno e, per avere una visione più ampia, si misero sul ciglio della strada.
Le due ragazze aspettarono e aspettarono e aspettarono, ma il Cavaliere non fece più ritorno.
Cosa accadde al Cavaliere? fu assalito dai Briganti? si perse nel Bosco Incantato?
Non lo sappiamo: la Storia non lo dice, ma Principessa e Damigella continuarono ad aspettarlo, finchè divennero parte del paesaggio trasformandosi in due bellissime piante: Plantago lanceolata dalle foglie snelle e slanciate e Plantago major dalle foglie tondette.

Plantago major – Dott.ssa Consuela Uggeri, Medico Veterinario – Roma

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La Botanica

Plantago“pianta” (del piede)
Fam. Plantaginaceae – 200 spp nel mondo, 16 in Italia
Erbacee, alte 10-50 cm, stelo fiorale sporgente sopra le foglie, che sono disposte in rosetta basale con 5 nervature principali parallele, polimorfe (lanceolata, foglie lanceolate; major, foglie più spesse con piccioli più lunghi… inoltre: glabre o pelose…)
Non odorose.
Si utilizzano:
*Foglie fresche (a primavera, alla fioritura)
*Semi
Contiene:
Allantonina, apigenina, aucubina, baicaleina, vitamina C, acido linoleico, acido oleanolico, acido silicico, sorbitolo e tannini….
In particolare: l’aucuboside, le mucillagini e la pectina sono sedativi della tosse.
Contiene, cioè, tanti buoni principi attivi che la rendono:
*astringente,
*diuretica,
*espettorante,
*efficace contro le infezioni batteriche.

L’Antichità

La piantaggine è nota fin dall’Antichità: al pari di Giusquiamo, Belladonna e Mandragora, è considerata una pianta magica, legata al pianeta Marte, e come tale era un ingrediente essenziale per le pozioni “antiveleni”. “L’Incantesimo delle Nove Erbe” è uno dei testi che la citano in tal senso: si tratta di un manoscritto in inglese antico, un’opera in cui confluiscono credenze pagane britanniche, elementi dell’antica religione germanica e del folklore nordico, il tutto mediato da una visione cristianeggiante della vita e della modalità di cura. L'”Incantesimo” (la parola “incantesimo” è intesa nel senso di “trattamento dell’avvelenamento e/o della malattia”) è un trattato che risale al IX o X secolo: alcune delle piante di cui parla non sono facilmente identificabili, ma la piantaggine è chiaramente descritta:
“E tu, Piantaggine, madre delle erbe,
aperta a oriente, potente dentro;
carri passano su di te, la regina cavalca su di te,
urlano su di te le spose, rumorosi buoi.
Tu puoi resistere a tutto e resistente rimani in piedi;
così tu puoi resistere ad ogni veleno e contagio
e all’odiato (il nemico) che attraversa il paese”
(versi 7-13).

E infatti la piantaggine cresce ovunque: sui cigli delle strade, nei campi coltivati, nelle fessure dei marciapiedi, sui viottoli battuti dal bestiame… Dal livello del mare a un’altezza di 2000 metri, la piantaggine vive, prospera e… ci offre i suoi servigi!
La Medicina Tradizionale la utilizzava anche così:
*Succo delle foglie – collirio per gli occhi arrossati
*Foglie fresche triturate e mescolate a miele – dermatiti infette e piaghe infette
*Foglie fresche, schiacciate “al momento”, dai contadini dopo punture d’insetto
*Latte in cui sono state bollite le foglie – collutorio per infiammazioni del cavo orale
*Foglie cotte – per la stipsi atonica.

La Fitoterapia

In Fitoterapia si usano l’estratto idroalcolico (detto anche Tintura Madre) e le capsule contenenti le mucillagini del gambo.
Ricordo a Tutti che “prodotto naturale” NON equivale a “prodotto privo di controindicazioni”. La piantaggine, infatti, deve essere consigliata (dal Medico o dal Farmacista esperti in Fitoterapia).  In genere, si affianca alle cure “allopatiche”  in caso di:
*dermatiti e allergie cutanee
*malattie croniche delle vie respiratorie
*bronchite asmatiforme, asma bronchiale
*tosse secca
*stipsi ipotonica
è sconsigliata a:
*pazienti che assumono anticoagulanti
*pazienti produttori di calcoli o renella (ossalati)
*donne in gravidanza e in allattamento.
ATTENZIONE: le piante medicinali possono interferire, anche pesantemente, con le terapie in atto! SCONSIGLIO quindi di cimentarsi nel “fai da te”: le conseguenze possono essere gravi…

La Gastronomia

Autori: Studenti dell’Istituto Agrario e dell’Istituto Alberghiero con i Docenti: S. Rudari, M. Cotali, F. Brontesi collaborazione di C. Manganati

Qualche anno fa, ho avuto il piacere di conoscere personalmente il Signor Stefano Rudari,  un Docente dell’Alberghiero co-autore, con alcuni Colleghi e con gli Studenti dell’Agrario e dell’Alberghiero, di un libro davvero prezioso: “Sapori di un tempo – erbe in tavola”. Il testo prende in considerazione diverse erbe selvatiche, valutandole dal punto di vista botanico e proponendo parecchie ricette della nostra tradizione contadina.
Non so se il libro sia mai entrato nel circuito di vendita delle librerie; mi risulta, comunque, consultabile presso le Biblioteche Comunali del bresciano, mentre una copia si trova presso la Biblioteca Comunale di San Giovanni Lupatoto (Verona).
Come nutrizionista esperta in Bio Terapia Nutrizionale, propongo tre ricette a base di piantaggine tratte da questo libro:

Insalata aromatica di piantaggine:

*200 gr di piantaggine
*Menta romana a piacere
*2 arance
*Olio extravergine di oliva q.b.
Lavare le erbe e tagliarle a striscioline, pelare le arance, affettarle a rondelle – mescolare – condire con olio extravergine di oliva, pepe, sale.
A piacere: erba cipollina, finocchietto, aneto, cannella e… zucchero.

Zuppetta di piantaggine:

*400 di piantaggine tritata
*80 gr lardo salato tritato
*1 cipolla tritata
*Maggiorana q.b.
*bruschetta all’aglio, sale e pepe
Stufare la cipolla con il lardo e la maggiorana, aggiungere la piantaggine, coprire con 1,5 lt d’acqua, salare, pepare. Bollire per circa 30 minuti. Servire con la bruschetta all’aglio.

Rotolo di piantaggine:

*200 gr di piantaggine
*300 gr di ricotta di pecora
*100 gr grana padano grattugiato
*100 gr prosciutto crudo affettato
*2 uova
*200 gr pasta sfoglia all’uovo
*noce moscata
*sale e pepe q.b.
Lessare la piantaggine, strizzarla e tritarla, impastarla con ricotta, noce moscata, sale, pepe, grana e uova.
Stendere la sfoglia all’uovo, adagiarvi sopra le fette di prosciutto crudo, spalmare la farciadi ricotta.
Avvolgere come un salame in un canovaccio.
Sbollentare 10 minuti in acqua salata.
Lasciare intiepidire, tagliare a rondelle e gratinare in forno con burro e grana.

Bibliografia

http://www.niederngasse.it/rubriche/approfondimenti/lincantesimo-delle-nove-erbe
http://www.floraitaliae.actaplantarum.org/viewtopic.php?t=9764
Testi:
*Corso di Perfezionamento in “Fitoterapia e Piante Officinali” – R Miccinilli, Univ. Degli Studi della Tuscia, Viterbo
*Fitoterapia. F Firenzuoli, 2002, Terza edizione. Masson
*Sapori di un tempo – erbe in tavola. S Rudari, M Cotali, F Brontesi. CPZ Spa, 2009.
*Erbe e piante. G Belli. Oscar Mondadori. Mondadori Editore, 2001.
Fotografie:
*Plantago lanceolata, Forest & Kim Starr [CC BY 3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by/3.0)], via Wikimedia Commons
*Plantago major, Dott.ssa Consuela Uggeri, Medico Veterinario – Roma
*Plantago lanceolata, in immagine-icon, Kurt Stueberg in Wikipedia

Questo articolo ha un commento

  1. Consuelo

    Bravissima e bellissimo…Mi piace!!!!!!!

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