Natale de guerra

Non mi occupo di politica: non ci capisco molto, non sono una “fine stratega”, e lascio agli altri il loro mestiere. Io… mi limito a fare il mio.
Io sono un medico, niente altro, ma penso di poter tranquillamente dire che il Natale 2024 sarà, anche questo!, un “Natale di Guerra”.

Non mi occupo di politica e non entro nel merito della ragione, del torto, dei “se” e dei “ma”, però… anche quest’anno, il mondo è insanguinato dalle guerre.
Punto.
E sulla base di questa triste constatazione, per preparare il Natale e proporre una riflessione, ho scelto una poesia di Trilussa e una foto, minimalista, di Todd Trapani.

Comunque sia, comunque vadano le cose: Buon Natale!
Perché il Bambinello nasce comunque, anche in una grotta più spoglia e più povera, perché priva del Bue e dell’Asinello, anche in un paesaggio “arato” dalle bombe, anche se il cuore della maggior parte degli uomini è duro come una pietra, impassibile di fronte alla sofferenza e incurante della distruzione.

NATALE DE GUERRA
Ammalappena che s’è fatto giorno
la prima luce è entrata ne la stalla
e er Bambinello s’è guardato intorno.
— Che freddo, mamma mia! Chi m’aripara?
Che freddo, mamma mia! Chi m’ariscalla?
— Fijo, la legna è diventata rara
e costa troppo cara pe’ compralla…
— E l’asinello mio dov’è finito?
— Trasporta la mitraja
sur campo de battaja: è requisito.
— Er bove? — Puro quello
fu mannato ar macello.
— Ma li Re Maggi arriveno? — È impossibbile
perché nun c’è la stella che li guida;
la stella nun vô uscì: poco se fida
pe’ paura de quarche diriggibbile… —
Er Bambinello ha chiesto: — Indove stanno
tutti li campagnoli che l’antr’anno
portaveno la robba ne la grotta?
Nun c’è neppure un sacco de polenta,
nemmanco una frocella de ricotta…
— Fijo, li campagnoli stanno in guerra,
tutti ar campo e combatteno. La mano
che seminava er grano
e che serviva pe’ vanga la terra
adesso vié addoprata unicamente
per ammazzà la gente…
Guarda, laggiù, li lampi
de li bombardamenti!
Li senti, Dio ce scampi,
li quattrocentoventi
che spaccheno li campi? —
Ner di’ così la Madre der Signore
s’è stretta er Fijo ar core
e s’è asciugata l’occhi co’ le fasce.
Una lagrima amara per chi nasce,
una lagrima dorce per chi more…
dicembre 1916
Trilussa

Pigna su neve
Foto di Todd Trapani, da Pexels

Questo articolo ha 2 commenti

  1. Maria Rosa

    Carissima dottoressa gli anni che stiamo attraversando sono bui e tristi in tutti i sensi .
    Speriamo cambi qualcosa, speriamo che il buon senso sopra valga e che ritorni un po’ di pace .Auguro a lei e alla sua famiglia buone feste ,un abbraccio forte da parte mia

    1. Dott.ssa Adami

      Carissima Maria Rosa, quando fuori c’è tanto buio, bisogna che la nostra fiammella interna resti accesa. Nel buio totale, una candela, anche piccola!, fa la differenza.
      Buon Anno a Lei e alle Persone che ama!

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