Martina si rivolge a me per “fare la dieta”: durante il colloquio, le propongo anche il test impedenziometrico e… ne saltano fuori delle belle!
Ma… andiamo con ordine.
La telefonata.
Martina mi telefona nell’estate del 2019, dicendomi di avere avuto il numero di telefono da un’amica e chiedendomi se è possibile iniziare un percorso insieme, una “dieta secondo i principi della Bio Terapia Nutrizionale”, una dieta che la porti a “perdere i chili in eccesso”: le dico che è possibile e che, quando ci vedremo, le proporrò anche il test impedenziometrico.
-Test impedenziometrico?, chiede Martina
-Certo – rispondo io – misura lo stato di idratazione della persona e dà un’idea della quantità di massa magra e di massa grassa…
Dall’altra parte sento un momento di silenzio, un’esitazione e poi Martina dice:
-Certo, so di cosa si tratta… Ma… quanto costa?
–Il costo del test impedenziometrico? È compreso nel costo della visita, ovviamente! – rispondo io, contenta di poter rassicurare la ragazza.
Martina dice che si farà sentire a settembre, dopo aver sostenuto l’esame universitario per cui sta studiando.
La storia di Martina.
Prima visita.
E così, verso fine settembre, Martina viene in visita.
Vent’anni, un viso simpatico, un modo di fare accattivante, uno sguardo che “dà fiducia”: sarà un’ottima professionista, quando avrà ultimato i suoi studi di Psicologia! Martina è alta 165 centimetri, pesa 94.8 kg: il peso è ben spartito, ma… è proprio tanto!
Come d’abitudine, le chiedo dei suoi eventuali problemi di salute, presenti e passati, ma l’anamnesi è praticamente inesistente: qualche tonsillite in età infantile, familiarità per diabete e tumori, analisi del sangue perfette (eseguite pochi giorni prima di venire in visita).

Le chiedo come sia strutturata la sua giornata dal punto di vista alimentare, cosa prenda per colazione-pranzo-cena e, da ultimo, quali siano i cibi che preferisce e quelli che non vorrebbe proprio vedersi appioppare in un regime alimentare.
Passo poi alla domanda cruciale, quella inerente l’attività sportiva. Mi risponde che, da quando frequenta l’università, non riesce più a frequentare la palestra e che … non ha molte altre possibilità.
Raggiunge l’università quasi tutti i giorni, in autobus: quando non è a lezione, studia, cercando di accumulare crediti prima del tirocinio.
Le spiego che non si dimagrisce “facendo la dieta”, come non si dimagrisce “facendo sport”: una corretta alimentazione e una giusta attività fisica sono entrambe fondamentali per sentirsi bene ed essere in forma!
Martina annuisce e mi dice che “vedrà come organizzarsi”.
Eseguo l’esame impedenziometrico e le spiego i dati ricavati: le manderò le mie indicazioni nei giorni successivi e ci rivedremo dopo un paio di mesi.
Preparo la mia “proposta per un corretto regime alimentare” (preferisco chiamare così le mie indicazioni: “dieta” è un appellativo che mi ricorda piatti di pasta scondita e minestroni insipidi… cose che la Bio Terapia Nutrizionale non prevede!) e gliela mando via email.

Seconda visita.
Rivedo Martina dopo 10 settimane. La osservo muoversi: è decisamente più asciutta, più scattante, anche se i chili da perdere sono ancora tanti.
Durante il colloquio, mi conferma d’avere acquistato dei pantaloni nuovi: gli altri, ormai, erano davvero troppo larghi!
Ha fatto un ottimo lavoro: non solo ha seguito strettamente le mie indicazioni dietetiche, ma ha trovato il modo di fare un po’ di attività fisica.
Da quando ci siamo viste, ha iniziato a scendere dall’autobus una fermata prima o dopo, percorrendo a piedi un discreto pezzo di strada sia al mattino sia al pomeriggio; si è accordata con una compagna d’appartamento e due volte la settimana fanno insieme il “percorso salute” nel parco vicino all’università, cercando di eseguire “al meglio” gli esercizi proposti…
Quando le chiedo del peso, Martina sorride e dice di non essersi pesata: a quel punto, passiamo in quella che io chiamo la “Stanza dei Pesci”, dove visito e peso i miei Pazienti e… sorpresa!
Quando la mia bilancia digitale si arresta sui 91 chili, Martina sbianca: è poco, troppo poco, rispetto alla fatica e all’impegno che ci ha messo!
Le dico di rimandare la crisi di sconforto al “dopo”, dopo che avremo fatto l’esame impedenziometrico.
Il test richiede pochi minuti e, mentre inserisco i dati nel programma on-line, fingo di non vedere che Martina s’asciuga gli occhi: caspita, è davvero delusa, ma io ho ben visto che le sue gambe sono molto più lisce e che il suo giro-vita si è ridotto di diversi centimetri…
…e infatti… mi rendo subito conto che la Martina ha perso quasi 5 chilogrammi di massa grassa, ha perso acqua extracellulare (=ritenzione idrica), ha “messo su” 2 chili di massa magra e idratato le sue cellule!
Le spiego i risultati del test, riuscendo a riportare il sorriso sul suo volto.
Considerazioni finali
La “quarantena di primavera” dovuta al CarognaVirus ha rovinato i piani di Martina, che ora studia da casa e segue le lezioni in videoconferenza: m’ha assicurato che sta seguendo le mie indicazioni alimentari, prosegue con l’attività fisica “come può” e che, non appena possibile, ci rivedremo per un nuovo test impedenziometrico!

Brava Martina!
Sì, Sara: Martina è stata bravissima… chissà se anche qualcuno che conosciamo lo sarà altrettanto… io… scommetto che sarà così! 😉