Lo sciroppo di Soeur Christiane

Marzo 1994: Roberto (mio marito) ed io arriviamo all’ospedale di Kiremba, nel nord del Burundi, nel cuore dell’Africa.
A Kiremba, c’è un ospedale, voluto da Papa Montini negli Anni ’60 e costruito dalla Diocesi di Brescia. Noi siamo lì come volontari dell’As.Co.M. – Associazione per la Cooperazione Missionaria –  una piccola associazione che ha sede a Legnago, un’associazione senza scopo di lucro, fondata dal Signor Enzo Ziviani per la quale lavorano un gruppetto di ingegneri, tutti ex-dipendenti della Riello ora pensionati.

Quando inizio a lavorare in ospedale, una delle cose che mi colpiscono negativamente è….la mancanza di sciroppo per la tosse! Ma come: con il concerto che si sente di giorno come di notte sotto i porticati dell’ospedale, non c’è uno sciroppo per la tosse??!?? impossibile!
Chiedo spiegazioni al collega burundese, il dottor Salvator Masabo, che mi racconta una storia veramente terribile: lo sciroppo per la tosse, come tanti altri farmaci, viene prodotto in capitale, a Bujumbura, da una fabbrichetta, che, qualche mese prima del mio arrivo a Kiremba, ha immesso sul mercato una partita di prodotto contenente una quantità spropositata di codeina, che ha causato la morte di un certo numero di bambini all’ospedale provinciale di Ngozi….
Codeina? Ma non c’erano delle indicazioni sui contenitori? No, sostiene il collega, assolutamente no.

A conferma del fatto, nella farmacia dell’ospedale trovo un paio di vecchi contenitori vuoti, che in passato hanno contenuto lo sciroppo: sono taniche da 5 litri, portano un’etichetta esterna, male incollata, con  il nome dell’azienda produttrice e la dicitura, in francese ed in kirundi, “sciroppo per la tosse”.

Niente lista degli ingredienti.

Per me, lo sciroppo per la tosse è una cosa speciale, specialissima: è una coccola, il pensiero particolare d’una mamma per il suo bambino ammalato.
Magari, dal punto di vista strettamente medico, non ha un grandissimo valore, ma per me lo sciroppo è.. Lo Sciroppo., quindi… bisogna ovviare all’inconveniente e inventare qualcosa.

Mi viene in aiuto Soeur Christiane, una delle Suore Operaie Burundesi, che mi spiega come preparare un ottimo sciroppo: è la ricetta che intendo “passare” anche a Voi.

Prendo una grossa saforìa – una pentola della capienza di 25 litri circa – e la riempio di foglie giovani di eucalipto argentato, senza pressarle, e poi copro tutto di acqua.
Faccio sobbollire per alcune ore (la pentola è piuttosto grande ed il fornello elettrico non è proprio velocissimo nel portare alla temperatura adeguata il materiale!), fino a quando l’acqua diventa di un bel colore verde-marrone.
A quel punto, metto in un’altra saforìa 2-3 chilogrammi di zucchero e lo faccio fondere lentamente, senza bruciarlo: ottenuta una massa  vischiosa dorata, aggiungo, un mestolino dopo l’altro, l’acqua (filtrata) in cui ho fatto sobbollire le foglie di eucalipto argentato.
Faccio bollire il liquido per qualche minuto e lo metto nelle taniche…lo sciroppo è pronto! Ne ho ottenuto circa 10 litri.

La ricetta dello Sciroppo per la tosse di Soeur Christiane:
-foglie giovani di eucalipto argentato (Eucalyptus gunnii), in quantità sufficiente a riempire una grossa pentola, senza pressarle
-coprire d’acqua, accendere il fornello e far sobbollire fino a quando l’acqua diventerà verde-marrone (utilizzando una pentola della capienza di circa 5 litri, ci vorranno – probabilmente – un paio d’ore)
-a parte, far fondere a fuoco lento 300-400 grammi di zucchero (la quantità, ovviamente, varia secondo la quantità di acqua): alla massa vischiosa aggiungere, filtrandolo, il liquido di bollitura delle foglie
-lo “sciroppo” è pronto: se ne possono bere più tazze al giorno
-lo sciroppo così ottenuto si conserva, per pochi giorni, in frigorifero.

Rametto-di-eucalipto-argentato

Foto di Madison Inouye in Pexels

Questo articolo ha un commento

  1. Roberto

    Mi piace molto la ricetta dello sciroppo penso che lo preparerò per il prossimo inverno.

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