Lev Tolstoj, i punti e le virgole

Seconda elementare.

-…e quindi, bambini, per domani preparate il riassunto della favola che abbiamo appena letto insieme.

Con queste parole, la Maestra Luigina chiude il libro e ci assegna i compiti.
Il libro. Un bel libretto azzurro che, per quanto posso fare con le mie competenze di bambina al secondo anno di scuola, sto già leggendo per conto mio.

Mi piace leggere: la lettura mi consente di entrare in un mondo bellissimo, in cui tutto è possibile, anzi MI è possibile! Perché la protagonista… sono io! Esplorare Paesi lontani, parlare la lingua degli Animali, volare tra le Stelle: tutto diventa possibile, nel magico Regno dei Libri!

Mi resta un piccolo punto di domanda: perché questo testo si chiama “Secondo libro di lettura”? Perché “secondo”, forse perché io frequento la seconda elementare? E che ne è stato del “primo libro”?
Mistero!
Un mistero destinato a rimaner tale per parecchi lustri!

Prima media

(all’epoca, i cicli scolastici erano suddivisi in elementari, medie e superiori, molto semplicemente),
-…vedi, il tuo tema meriterebbe un voto più alto, ma… non sai usare la punteggiatura! Sembra che tu non sappia distinguere il “peso” di un punto semplice da quello di un punto-a-capo, per non parlare del punto e virgola o dei due punti. Devi assolutamente imparare a utilizzare la punteggiatura!

Sono gli ultimi giorni di lezione prima delle vacanze natalizie: la Professoressa Chimini, la mia Insegnate di Italiano, mi consegna il foglio con il tema dell’ultimo compito in classe.

Un cimitero di piccole crocette rosse.

Non ci sono errori di grammatica, i tempi dei verbi sono corretti, la sintassi è perfetta, non ho sbagliato le doppie né ho usato termini impropri, ma… accidenti!, secondo quanto crocettato dalla Professoressa, sono riuscita a sbagliare… praticamente TUTTA la punteggiatura!

Urge correre ai ripari e le imminenti vacanze natalizie sono sicuramente un buon momento per farlo!

Lunedì 23 dicembre, primo giorno di vacanza: ripensando al mio componimento e alla necessità di imparare come usare punti, virgole e affini, mi tuffo nel libro di grammatica e studio accuratamente l’uso dei diversi segni.
Per memorizzare meglio, faccio pure qualche schemino: a fine giornata, ho le idee chiare, chiarissime e… un problema in più! Imparata la teoria, bisogna passare alla pratica, provare a realizzare quanto appreso dai libri! Però… qualcuno dovrebbe correggere il mio lavoro e magari spiegarmi “cosa” ho sbagliato: senza correzioni, il lavoro diventa autoreferenziale (parola imparata solo molti anni più tardi!) e quindi assolutamente inutile!
Mentre valuto il resto della mole dei compiti da svolgere prima di rientrare a scuola, dopo l’Epifania, il mio sguardo si ferma sul mio vecchio “Secondo libro di lettura” e un’idea, fulminea, mi attraversa il cervello: ho trovato!
Posso copiare una o più favole tralasciando la punteggiatura e sistemare io stessa punti, virgole e affini! Ultimato il lavoro di… punteggiamento, potrò controllare con il testo e rendermi conto se ho ben compreso quanto studiato!

Detto e… fatto!

Apro il libro a caso, copio diligentemente la storia “La colomba e il cacciatore” e lascio riposare il tutto per un’intera giornata, in modo che la mia memoria visiva non intervenga aiutandomi a inserire punti e virgole in maniera “non ragionata”.

Sono trascorsi tanti anni: la mia trovata ha avuto successo e, ragionando e prendendo a prestito un paio di favole come “palestra”, ho imparato a usare la punteggiatura, ma il mistero del “secondo libro” non è stato ovviamente risolto.
Per avere un chiarimento riguardo a questo inspiegabile aggettivo, “secondo” appunto, ho dovuto infatti aspettare per quasi… una cinquantina d’anni!

…e arriviamo così all’anno 2022.

Siamo a dicembre e As.Co.M. – Associazione per la Cooperazione Missionaria, l’Associazione con cui Roberto e io siamo stati in Burundi – indice un’assemblea per una speciale “Serata di Natale”.
In un angolo della sala che ci ospita, c’è una catasta di libri sulla cui copertina si legge un titolo per me davvero intrigante: “I Quattro Libri di Lettura”!
Libri di lettura? Addirittura QUATTRO?
Roberto e io prendiamo posto e ascoltiamo i diversi Oratori.

Viene raccontata la storia di questi libri, una vera “storia nella storia”, a parer mio!

Negli Anni Sessanta dell’Ottocento,

Lev Nikolaevic Tolstoj – italianizzato in Leone o Lev Tolstoj, già autore di opere quali “Racconti di Sebastopoli”, “Guerra e Pace” e “Anna Karenina”, per citare solo alcune tra le più note, angosciato dalle condizioni di vita in Russia, decide di abbandonare gli impegni mondani e di dedicare la sua vita ai figli dei contadini, insegnando loro a leggere e a scrivere. Ritiratosi a Jasnaja Poljana – “Radura Serena” in russo – la tenuta ereditata dalla madre, inizia la sua opera di alfabetizzazione dei bambini.
Per interessare questi piccoli alla lettura, raccoglie le storie da loro stessi raccontate, le storie vere di cui viene a conoscenza, le leggende russe e indiane tramandate oralmente dai contadini, alcune versioni piuttosto libere delle favole di Esopo e dei fratelli Grimm e le inserisce in una sua opera precedente, “Abbecedario” o “Sillabario”.

Nasce così il testo “I Quattro Libri di Lettura”, un testo destinato, come scrive lo stesso Tolstoj, “a tutti i bambini, da quelli della famiglia imperiale a quelli dei contadini, perché ne traggano le loro prime impressioni poetiche”*.

Nel 2013, un casa editrice milanese decide di ripubblicare l’opera e chiede a Ermanno Olmi, il noto sceneggiatore, regista e produttore cinematografico, di scriverne una prefazione. I libri, circa 1500, vengono stampati, ma, poco dopo, l’editore dichiara il fallimento: i libri rischiano di finire al macero! Ermanno Olmi li acquista tutti e riempie di casse di libri un’intera stanza della sua casa di Asiago!

“Ben fatto! – direbbe il mio Papà – I libri sono cultura e la cultura non si manda al macero!”

A questo punto, entra in campo la Signora Loredana Olmi, vedova di Ermanno, che decide di donare questi libri all’AsCoM di Legnago del cui Presidente, lo scrittore Mario Bonfante, lei e il marito sono amici da tanti anni!

E l’As.Co.M.… che ci può fare con 1500 libri “per bambini”? Venderli, ovviamente!, destinando il ricavato al sostegno di 180 bambini della Guinea Bissau, bambini che possono così frequentare la scuola e prepararsi per dare un futuro migliore a se stessi e al loro Paese.

Acquisto, quindi, una copia de “I Quattro Libri di Lettura” e faccio la prima scoperta: la favola della colomba e del cacciatore, che tanto mi è stata utile, fa in realtà parte del… “Primo libro di lettura”!

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Foto del libro

*Citazione in quarta copertina de “I Quattro Libri di Lettura”, Milano, Longanesi. Ristampa del 1972.

Bibliografia:
Lev Tolstoj – https://it.wikipedia.org/wiki/Lev_Tolstoj
“I Quattro Libri di Lettura” – https://it.wikipedia.org/wiki/I_quattro_libri_di_lettura
https://www.larena.it/territorio-veronese/bassa/libri-tolstoj-ermanno-olmi-legnago-guinea-bissau-1.9796747

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