-…e poi sulle camicie e sulle lenzuola veniva versata la lisciva…
-Sì, ho capito, ma come si preparava la lisciva?
-Non me lo ricordo molto bene, ma so che la Nonna metteva da parte la legna bianca, che poi veniva ridotta in cenere e poi si aggiungevano altre cose, altri ingredienti, ma è passato tanto tempo: non me lo ricordo più… la lisciva non era come i saponi e i detersivi di adesso: non faceva la schiuma ma i tessuti erano puliti e il bianco era davvero candido! Pensa un po’, in passato i contadini lavoravano in campagna con la camicia bianca, che veniva poi lavata con la lisciva… quando la Nonna era giovane, si mettevano da parte gli abiti, le lenzuola e tutta la biancheria da lavare e, ogni sei mesi, si faceva “il gran bucato”. Tutte le donne, le bambine e i bambini della famiglia o della contrada addirittura venivano mobilitati: preparare il fuoco, raccogliere la cenere, far bollire l’acqua, buttare la cenere sui vestiti… un lavoraccio!
-Ogni sei mesi! Caspita!
-Sì, ogni sei mesi. D’altronde le ragazze avevano una dote ricca proprio per quello: poter usare le cose e metterle da parte per lavarle tutte insieme al momento della “léssia”… quando ero piccola io, usavamo anche il sapone di Marsiglia. La Nonna e le tue Zie preparavano anche il sapone in casa… un altro gran lavoro, davvero. Il grasso, la soda…
-Però devi ammettere che la cenere di legna bianca e il Sapone di Marsiglia erano molto più ecologici di tanti detersivi moderni… niente tensioattivi, niente ionizzanti, niente “sbiancanti ottici”…
Al supermercato
Quando, da ragazzina, accompagnavo Mamma al supermercato per la spesa settimanale, tra gli altri acquisti c’erano “i detersivi”.
Detersivi per il bucato. In polvere o, più raramente, liquidi.
Detersivi per lavare i piatti. Lavare i piatti: rigorosamente a mano, in quegli anni, e, per Mamma, fino alla fine dei suoi giorni.
Detersivi per pulire i pavimenti.
Detersivi per pulire i sanitari di casa.
Detersivi. Detersivi. Detersivi.
Una volta a casa, riponendo flaconi e scatole nell’armadietto a essi dedicati, Mamma scuoteva la testa e mi raccontava qualcuna delle sue storie sul “gran bucato”, che in passato si faceva un paio di volte l’anno.
Non ho mai capito se lei stessa avesse partecipato a queste “fatiche” o se mi ripetesse ciò che, a sua volta, aveva appreso da Nonna Teresa.
Storia di Nonna e riflessioni sul presente
Nonna Teresa, che aveva trascorso la prima metà della sua vita in Lessinia, dove era nata e dove aveva preso parte a questi “gran lavaggi semestrali”.
Nonna Teresa, che fino alla fine dei suoi giorni ha messo da parte gli scarti di legna chiara, quella che, bruciata, produceva una cenere bianca e sottile, impalpabile… gli scarti del legno utilizzato da Silvano, il figlio (per me zio!) falegname, un artista d’altri tempi che ha creato anche la mia cassapanca, quella che ora si chiama CassaPanca del Tempo, e… altre cosette…
Tornando alla “léssia semestrale” e alla saponificazione casalinga, devo ammettere che, quand’ero ragazzina, i tempi non mi erano molto chiari ma, ormai, è troppo tardi per chiedere “chi” avesse fatto “cosa” e “quando”.
Riponendo scatole e barattoli, Mamma scuoteva la testa e mi faceva notare “quante porcherie inquinanti” ci fossero nei prodotti appena acquistati e, soprattutto, quanta plastica venisse sprecata…
Mamma metteva una quantità minima di detersivo dentro la lavatrice e, a lavaggio ultimato, sciacquava a mano la biancheria – “perché, sulla pelle, quella roba lì non fa bene, provoca allergie…”.
Quando le chiedevo perché non potessimo “fare la léssia” pure noi, mi spiegava che non le sembrava molto realistico accumulare la biancheria per mesi e lavarla tutta insieme preparando la lisciva con la cenere di legna bianca…
All’epoca, mi accontentavo della spiegazione ma il dubbio m’è rimasto per anni, anzi, per decenni: se la “léssia” non è tecnicamente fattibile, possibile che non si riesca a preparare in casa del detergente meno aggressivo per la pelle e per l’ambiente?
La Ricetta di Paola, la Biologa
Un anno e mezzo fa, parlando con l’amica Paola – Biologa e Nutrizionista – ho capito che la cosa non era proprio impossibile.
E infatti… Paola m’ha parlato della “regola del 4”: 4 litri d’acqua, 4 cucchiai di sale grosso, 4 cucchiai di bicarbonato e … 1 panetto di sapone di Marsiglia! Ridurre in scaglie, mescolare, portare a ebollizione, frullare e…. ecco il detersivo liquido per la lavatrice!
In questi mesi, non ho più acquistato il sapone per il bucato: ho provato e riprovato, perfezionando e personalizzando la ricetta datami da Paola.
Ho utilizzato diversi tipi di “sapone di Marsiglia”: il migliore, secondo me, è quello d’una nota azienda che produce anche olio d’oliva e mette dell’olio nei panetti di sapone.
Ecco la “mia” ricetta per un ottimo detersivo liquido per la lavatrice:
• 5 litri d’acqua
• 4 cucchiai di sale grosso da cucina
• 5 cucchiai di bicarbonato
• 1 panetto di sapone di Marsiglia all’olio d’oliva.
Per prima cosa, riduco in scaglie il sapone con la grattugia per le carote; dopo, metto tutti gli ingredienti nella mia PentolaMagica e porto a ebollizione. Faccio bollire a fuoco basso per una decina di minuti, mescolando ogni tanto.
Quando sapone, sale e bicarbonato si sono sciolti completamente, spengo il fuoco e… inizia la parte più lunga e barbosa!
Raffreddandosi, le due fasi tendono a separarsi: acqua “saponosa” sotto e crosta semi-dura di sapone sopra, ma così non va affatto bene!
Utilizzando il frullatore a immersione, evito che tale separazione avvenga: ogni tanto (ogni 15 minuti all’inizio e ogni 30 dopo qualche “passaggio”), frullo il tutto, fino a renderlo, ogni volta, cremoso e uniforme.
Se mi rendo conto che la “crema” è poco fluida, aggiungo un po’ d’acqua.
Spesso, lascio che il mio detersivo riposi per una notte intera e, al mattino, dopo un’ultima “frullata”, metto tutto nei flaconi di plastica.
Un detersivo così preparato non ha profumo: pulisce – e pure a fondo! – ma i panni non sono profumati. Che fare?
L’intervento di Stefania, l’Erborista
E qui interviene la mia amica Stefania* de “Il Germoglio”, Erborista competente e mia complice nelle sperimentazioni, che mi ha spiegato come un eventuale olio essenziale aggiunto in fase di preparazione del detersivo rischi di evaporare “molto prima dell’utilizzo del prodotto…”
…però, qualche goccia di olio essenziale di lavanda aggiunto nel cassetto del detersivo della lavatrice e qualche goccia messa nello scomparto dell’ammorbidente e… il gioco è fatto!
L’olio essenziale di lavanda è profumato, ha proprietà antibatteriche, antivirali e antifungine e, tra tutti gli oli essenziali, è il meno costoso:
che si può volere di più?
Stefania me lo procura in maxi-bottiglietta da 100 ml, in modo da poter risparmiare un po’ anche su vetro e confezione.
Ecco, care Amiche che spesso mi chiedete “quale detersivo uso per la lavatrice”: vi ho rivelato il mio segreto.
E ora… buona saponificazione a Tutte!
*Stefania è presente anche in FACE-BOOK: erboristeria.ilgermoglio.stefi https://www.facebook.com/erboristeria.ilgermoglio.stefi/
e su INSTAGRAM: erboristeria.il.germoglio
Ah, queste Amiche super-tecnologiche!!!!
Buonasera, grazie per aver condiviso la sua preziosa ricetta,in settimana mi metterò ai fornelli e appena farò il bucato le farò sapere. Ancora mille grazie.
Grazie, Samantha!
aspetto notizie!
Salve Dottoressa, mi indica il nome del sapone perchè ci ho pensato tanto ma non collego alcun oleificio al marchio di un sapone ????.. grazie
Carissima, Le ho già risposto privatamente… Buona saponificazione!
Buonasera dottoressa, è passata un po’ più di una settimana …. ma sa, purtroppo non ho vicino l’….. Detersivo fatto e confezionato anche se ho aggiunto ancora quasi un lt di acqua perché era un po’ denso. Bucato perfetto ,bianco, ma soprattutto molto morbido,ho aggiunto come ha consigliato lei essenza di lavanda e profuma tutta la lavanderia. Preparazione molto semplice e veloce. Grazie
Fatto, profumato e …abbastanza ecologico, direi!!!