Quando con la famiglia abitavo in quel di Borgo Roma, una simpaticissima coppia di anziani si è trasferita nel nostro condominio, proprio sul nostro pianerottolo: il signor Ideo e la signora Rosetta.
Originari di Milano, hanno traslocato per essere vicini ad uno dei loro figlioli, che abita, appunto, a Verona.
Il signor Ideo ha trascorso tutta la sua vita lavorativa presso la Montecatini, mentre la signora Rosetta ha gestito un’edicola per oltre quarant’anni. Curiosissima e dotata di una mente molto acuta, Rosetta ha sempre letto buona parte dei giornali che vendeva (“Ma solo quelli di un certo valore, neh, mica le porcherie!”) e, soprattutto, ha “divorato” tutti gli inserti a sfondo medico, erboristico o comunque “salutistico” delle varie pubblicazioni.
La signora Rosetta ha una memoria favolosa e, nel corso di lunghe conversazioni serali, abbiamo avuto modo di scambiare tante chiacchiere sulla salute e sulle malattie e sui tanti rimedi “di una volta”, rimedi di cui lei ha a sua volta sentito parlare o di cui ha letto, rimedi di cui anziane donne le hanno raccontato e che lei stessa ha sperimentato.
Penso che tanto sapere e tanta antica (e collaudata!) saggezza meritino di non perdersi: desidero, quindi, condividerla con Voi Tutti!
Quest’anno, come ogni anno!, l’Inverno ha portato il suo carico di acciacchi e di malattie da raffreddamento. Tossi e tonsilliti, laringiti e faringiti, otiti e bronchiti: tra una cosa e l’altra, buona parte dei miei bimbi ne è stata colpita.
L’otite è una vera peste: causa dolori lancinanti al malcapitato che ne è affetto, ma raramente si complica con la perforazione del timpano o con malanni più importanti. Nella maggior parte dei casi, infatti, si risolve con l’uso di un antinfiammatorio.
Spesso, però, si può ricorrere ad un “antinfiammatorio” assolutamente naturale, presente, se non in tutte le cucine, almeno in tutti i supermercati… di chi stiamo parlando? Ma di “lei”, naturalmente, della “regina della cucina”: sua maestà la Cipolla!
Secondo la Signora Rosetta, la cipolla affettata sottilmente e fissata dietro l’orecchio con una fascetta è efficacissima per togliere l’infiammazione e calmare i dolori più acuti. Sembra impossibile? Provare per credere!
Le fettine di cipolla, dopo qualche ora, si possono sostituire con altre: insistendo un po’, vi assicuro che il rimedio funziona e che i dolori si attenuano molto, o addirittura scompaiono!, abbastanza rapidamente. L’uso della cipolla posizionata all’esterno dell’orecchio è utile per togliere l’infiammazione anche quando la membrana del timpano è lesionata: non ponendo nulla nel condotto uditivo, non si corre il rischio di causare guai!
I miei piccoli Pazienti saranno gli Uomini e le Donne del XXI° Secolo: crescendo, spero ricordino d’avere usufruito dei servigi di quest’umile ortaggio e sappiano rendersi conto che talvolta “bello” e “buono” o “profumato” sono concetti che non si concentrano nello stesso posto…
Secondo la Signora Rosetta, tutti – o quasi – gli ingredienti che usiamo per cucinare sono utili anche per alleviare dolori di varia natura; l’olio (extravergine!) di oliva non fa eccezione: oltre ad insaporire le pietanze sulla nostra mensa, è perfetto per il trattamento dell’infiammazione dell’orecchio.
Quando il timpano non è perforato – e ce ne accorgiamo perché non c’è fuoriuscita di liquido dal condotto auditivo – si può ricorrere ad un altro vecchissimo rimedio anti-otite: si mette un po’ di olio extravergine di oliva in un cucchiaio da tavola e lo si fa scaldare sul fuoco. Quando l’olio è caldo, se ne raccoglie un po’ con un cotton-fiocc e lo si fa gocciolare nel meato acustico.
Per ovvi motivi, bisogna stare molto attenti a due cose: il timpano non deve essere perforato e l’olio non deve essere troppo caldo!
Questo rimedio non è stato solo oggetto di lunghe discussioni con la Signora Rosetta: è anche un ricordo della mia infanzia, dal momento che lo preparava e lo usava la mia Mamma per curare il “mal d’orecchio” d’uno dei miei fratelli. Prima di raccogliere l’olio caldo con un batuffolino di cotone, Mamma si passava il dorso del cucchiaio sulla parte interna dell’avambraccio e, prima di far gocciolare il liquido ambrato nell’orecchio malato, ne testava il calore lasciandone cadere un po’ sulla pelle del suo polso.
Per me, bambina, era un miracolo che quel liquido dorato riuscisse a calmare i dolori terribili dell’otite e, quando lo dicevo alla Mamma, mi sentivo rispondere: “Si è sempre fatto così. È il miracolo dell’Olio e del Fuoco, dell’Oro e del Sole!”.
Anni dopo, quando ho iniziato ad interessarmi ai “vecchi rimedi d’una volta”, ho letto da qualche parte che l’azione terapeutica è esercitata dal cromo, che, presente nell’acciaio inossidabile del cucchiaio, viene staccato dall’azione del fuoco, passando in soluzione nell’olio e divenendo disponibile per agire così sulla parte infiammata.
Sarà… anzi: è sicuramente così!
….però io preferisco ancora pensare al “miracolo dell’Oro e del Sole”, al miracolo di questi due nobili elementi che, agendo in sinergia, riescono ad aiutare chi ha bisogno di loro!
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