C’è un’epidemia di meningite, o forse no

“C’è un’epidemia di meningite! Allarme!”. “Un nuovo caso di sospetta meningite da meningococco”. “Altre due persone colpite dalla meningite: è epidemia!”…

Per mesi, i titoli dei giornali
hanno riportato ogni singolo caso, sospetto o accertato, di “meningite”: nel gran calderone, sono finiti i casi “veri”, causati da batteri, i casi di meningo-encefalite da virus, le morti improvvise ma da “altre cause”. Un vero bombardamento mediatico, messo in atto dai giornali “tradizionali” (=cartacei), riportato dai loro fratellini “on line”, ripreso dai notiziari radiofonici e amplificato dai telegiornali, che ha prodotto l’unico risultato che ci si poteva attendere: un’ondata di panico collettivo, con distretti delle ASL e farmacie presi d’assalto da persone in preda alla paura, desiderose soltanto di “evitare di contrarre la diffusissima e letale meningite”.

Per mesi,
ho ripetuto ai miei Pazienti che non era il caso di farsi prendere dal panico, che non c’era nessuna epidemia in corso, che, semplicemente, in passato nessuno si sognava di scrivere sul giornale o di annunciare al telegiornale che qualcuno era stato colpito dalla meningite, mentre ultimamente…

In questi giorni,
finalmente, un comunicato dell’Istituto Superiore di Sanità ha fatto chiarezza:
non c’è nessuna epidemia di meningite in corso!

Riporto, a questo punto, l’intero comunicato, reperibile anche sul sito ministeriale.

Meningite: l’epidemia è solo mediatica

Fortunato D’Ancona, Maria Grazia Caporali, Paola Stefanelli – Istituto superiore di sanità

5 gennaio 2017 – Uno degli argomenti più discussi che troviamo su quotidiani e siti web da alcuni mesi, e in particolare dall’inizio del 2017, è il susseguirsi di notizie che riportano casi di meningite causati da patogeni (noti e/o sconosciuti) responsabili di malattia, e a volte anche di decessi, tra persone di qualunque età.

L’effetto mediatico ha generato preoccupazione tra la popolazione generale che si chiede se nel nostro Paese è in atto, o meno, un’epidemia di meningite.

In questi giorni, molti servizi vaccinali delle Asl sono in difficoltà per le richieste pressanti da parte dei cittadini che vorrebbero fissare un appuntamento ravvicinato per la vaccinazione contro il meningococco.  Obiettivo: la sicurezza di se stessi e dei propri cari.

Cosa succede? È veramente un’emergenza? Cosa è cambiato? Cosa dobbiamo temere?

La risposta è più semplice di quanto molti possano pensare: si tratta solamente di una “epidemia mediatica”, in cui il patogeno, che si sta moltiplicando a dismisura, contagiando giornali e lettori, è semplicemente la notizia giornalistica.

Cosa dicono i dati?

Dal punto di vista scientifico ed epidemiologico, la diffusione delle malattie invasive (meningiti e/o sepsi) è sovrapponibile a quella dell’anno precedente. Il patogeno più pericoloso, il meningococco, continua a essere responsabile, in Italia, di circa 200 casi l’anno, mentre le forme invasive prevenibili con vaccinazioni dello pneumococco sono in diminuzione.

Per saperne di più sull’epidemiologia dei patogeni responsabili di malattia invasiva è possibile consultare il rapporto della sorveglianza nazionale  mentre per  un approfondimento sui patogeni più frequenti prevenibili con vaccinazione è possibile leggere la raccolta di faq pubblicate il 30 dicembre 2016 sul sito dell’Iss.

Tuttavia la disponibilità di dati e di informazioni scientificamente valide non ha impedito il dilagare di ansia e preoccupazione nella popolazione.

La scintilla che ha scatenato questa crescente attenzione mediatica sulle malattie invasive da meningococco trova la sua origine nell’anomalo aumento, dal gennaio 2015, di casi da meningococco C nella zona centrale della Toscana. Questo incremento, spiegato con la circolazione in quell’area di un clone di meningococco particolarmente aggressivo, ha innescato una risposta decisa da parte delle autorità sanitarie della Regione Toscana che, per fronteggiarne la diffusione, ha adottato una politica di offerta vaccinale molto ampia a favore della popolazione. Tuttavia, l’obiettivo di ridurre la circolazione di questo patogeno tra i portatori, in modo da limitare il numero di casi. non è stato purtroppo raggiunto neanche nel 2016 (infatti il numero dei casi del 2016 è stato simile a quello del 2015) probabilmente a causa di livelli di copertura vaccinali non ideali in alcune fasce di età e gruppi di popolazione. L’invito pressante alla vaccinazione, come riportato dalla letteratura scientifica, ha avuto l’effetto collaterale di innalzare il livello di preoccupazione.

Ma se nel 2015, l’attenzione dei media era prevalentemente focalizzata sui casi e sulla situazione locale, nel 2016 si è lentamente spostata a livello nazionale, senza però che ciò fosse giustificato da un aumento dei casi di meningite meningococcica in altre Regioni.

Ma perché ora vediamo così tante notizie sui giornali? In un anno ci sono circa 1500 segnalazioni di malattia batterica invasiva (a fronte di una popolazione italiana di 60 milioni di abitati) con un atteso di più di 4 casi al giorno nel periodo più freddo. Inoltre, i media spesso riportano anche solo i casi sospetti, segnalando lo stesso caso più volte per sottolinearne il decorso o l’esito della malattia, dando così la falsa sensazione che ci si trovi di fronte a un alto numero di casi prima non presente.

 

 

Giornali

Foto di Captis Haim in Pexels

Questo articolo ha 9 commenti

  1. Mariarosa

    Grande dottoressa ci aiuti a sopravvivere questa valle di lacrime in questi giorni l ‘ho pensata tantissimo e mi sono proprio detta meno male e fortunati i pazienti con questa dottoressa che almeno si tranquillizza un po’ perché questi sono tutti pazzi comunque hanno ottenuto quello che hanno voluto e mesi che bombardano con le vaccinazioni a

    1. Dott.ssa Adami

      Cara la mia Signora Maria Rosa, l’importante è non farsi prendere dall’ansia e dal panico! non c’è nessuna epidemia: l’Istituto Superiore di Sanità ha confermato ciò che già sapevamo… ma è, in ogni caso, tranquillizzante leggere un articolo come quello che ho riportato (e linkato in modo che possiate vedere l’originale e le tabelle proposte)!

  2. Rossana

    Grazie mille dottoressa!!!

    1. Dott.ssa Adami

      Grazie a Voi, sempre così attenti!

  3. Laura

    Grazie per le sempre preziose informazioni che dà !

    1. Dott.ssa Adami

      Le informazioni ci sono: io mi limito a “passarle” ai miei super-attentissimi Pazienti!

  4. Cristina F.

    Grazie Dottoressa!!
    Ho aperto con piacere questa mail già sapendo quali erano i contenuti. Per fortuna esistono persone come lei, sagge e con tanta voglia di portare benessere a noi e ai nostri cuccioli.
    Sarò sempre grata dei consigli e degli aiuti che ha dato alla mia piccola Greta, ormai 7 anni e mezzo. Ho avuto FIDUCIA e continuerò a farlo. GRAZIE per la sua professionalità!
    Cristina F.

    1. Dott.ssa Adami

      🙂

  5. Francesca C.

    Come sempre riesce a tranquillizzare …grazie! un abbraccio

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