In un angolo del mio minuscolo giardino, Anemone Pulsatilla è quasi in fiore.
Qualche anno fa, ho acquistato alcune piante di “anemone pulsatilla”, appartenenti – verosimilmente – a specie diverse.
Coloratissime, per una stagione hanno ravvivato il mio piccolo giardino.
Per una stagione.
L’anno dopo, infatti, alcuni “colori” non si sono ripresentati, anzi…alcune pianticelle non sono proprio rispuntate.
Poco più di tre anni fa, ho spostato l’ultima pianta superstite, ottenendo un unico fiore.
L’anno scorso, la situazione è andata un po’ meglio: il cespuglietto di foglie era rigoglioso e i fiori… erano ben tre!
Quest’anno, ho voluto scattare qualche foto ai primi boccioli e seguirne la maturazione.
Qualche settimana fa, nascosti tra le foglie, ho visto diversi boccioli e ho fotografato ben tre fiori completamente sbocciati!
In una mattina di febbraio, assolata, ma assolutamente gelida (al mattino, prima dell’alba, il termometro ha toccato i -12°C!), guardavo il piccolo cespuglio di anemoni scosso dal vento e pensavo alla
leggenda riguardante la sua “nascita”.
Già, in un’epoca remota, in cui il Mondo era abitato da Dee e Dèi, da Ninfe e Satiri, da Titani e Titanesse, che avevano l’abitudine di mostrarsi ai comuni mortali e intrecciare le loro personali vicende con quelle degli esseri umani, Anemone, una giovane Anthusa, bellissima Ninfa dei Fiori, viveva le sue giornate danzando con le sorelle in un prato al limitare d’un bosco.
In un caldo giorno di maggio, Zefiro, il leggero e tiepido Vento dell’Ovest, passò tra i fiori del prato per riposarsi prima di riprendere la sua corsa, vide la splendida Ninfa e se ne innamorò.
Anemone lo ricambiò immediatamente e i due innamorati divennero ben presto inseparabili: lei danzava solo per lui e lui volava solo intorno a lei.
Una coppia perfetta.
Ma la perfezione e gli amori troppo grandi e troppo felici suscitano la gelosia degli uomini e degli dèi.
Borea, il gelido Vento del Nord, e Flora, la dea di tutti i Fiori, invidiosi, decisero di separare i due innamorati e di punirli per l’eternità.
Flora trasformò Anemone in un fiore che schiude i propri petali sul finire dell’inverno, proprio nel periodo in cui, implacabile, soffia il violento Borea.
Ancor oggi, a ogni alito di vento, l’anemone – fiore amico del vento – muove le sue delicate foglie e protende i petali sperando nel tiepido abbraccio di Zefiro, ma poi si ritrae, infreddolito, sotto le raffiche di Borea.
Nulla, però, può fermare
l’amore vero
e, ogni tanto, Zefiro elude la sorveglianza di Borea, il suo gelido fratello, e della gelosissima Flora e si infila tra le nuvole, fingendo di giocare a nascondino: riesce così a raggiungere il prato dove l’amata Anemone lo aspetta, portando a tutto il prato e al bosco vicino un alito di primavera, un’emozione dolcissima e inebriante, una tenera speranza di felicità…
Accarezzato dal vento tiepido, l’anemone si rianima, riprende fiducia e sorride di gioia, mentre il mondo intorno a lui sembra essere illuminato da tanta felicità.
Il perfido Borea si rende ben presto conto della situazione e riprende il controllo, soffiando a più non posso le sue raffiche più glaciali.
Riprende il controllo.
Ma non per sempre.
Prima o poi, Zefiro e Primavera ritornano.
Anche se Anemone è già sfiorito.