27 gennaio: un regalo da un fantasma

Il 27 gennaio, un Fantasma mi ha portato un regalo!
Oddio, non so se fosse proprio un fantasma, ma… lascio a Voi la decisione.

Qualche giorno fa, il 27 gennaio appunto, mentre stavo guardando una cartella clinica sul computer e parlando al telefono con la mamma di uno dei miei piccoli pazienti, ho sentito la porta dello studio aprirsi, i tonfi leggeri di due o tre passi e il rumore della porta che si chiudeva.
…un pensiero, veloce come un lampo ma piuttosto lontano, relegato in quello che io definisco “il rumore di fondo delle rotelline cerebrali in funzione”, ha attraversato la mia mente: ma che strano, come avrà fatto a entrare, se io non ho aperto la porta?

Conclusa la mia telefonata, sono passata in sala d’attesa, convinta di trovare una persona: non c’era proprio nessuno!
Su una delle poltroncine, ho poi notato un pacchetto, che ho aperto subito. Conteneva un libro: “Se solo il mio cuore fosse pietra” di Titti Marrone. Un foglietto piegato è scivolato fuori dalle pagine: una poesia, che vi propongo.

NON E’ STATO HITLER
Ciao, io non ho nome,
io sono il Bambino che viaggia nel Vento:
puoi chiamarmi Fumo.
Io sono la Voce d’una Coscienza mai destata.
Ciao. Io sono.
Il fuoco distruttore?
Fu acceso dal papà di Bobo,
il mio compagno di banco.
Le palline che sprigionarono i vapori venefici?
Furono inserite nel camino dal migliore amico di mio fratello.
La denuncia anonima e gli uomini che ci portarono via?
La nostra vicina di casa,
i compagni di classe di mia zia.
Nemmeno la Stella Gialla
mi fu cucita sul petto da Hitler:
a obbligarmi… furono le persone che conoscevo,
i ciechi “esecutori di ordini”.
Ciao, io sono Fumo,
sono il Bambino che viaggia nel Vento,
sono la Voce della tua Coscienza.

Auschwitz
Crediti fotografici: wikimedia.org/wikipedia/commons/2/26/Bundesarchiv_B_285_Bild-04413%2C_KZ_Auschwitz%2C_Einfahrt.jpg

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